Partecipa alla Festa dei Fuochi Rituali del 2 dicembre 2023, scopri i riti ancestrali provenienti da tutta Italia e visita il Museo di Arte Casearia e della Transumanza con degustazione di formaggi.
Vieni ad Agnone, in Molise, nel weekend del 2 dicembre 2023. Vivrai l’emozione di partecipare alla 2° edizione della Festa dei Fuochi Rituali, che apre il calendario degli eventi in occasione delle festività natalizie in Alto Molise, tra cui la grande ‘Ndocciata del 9 dicembre.
La Festa dei Fuochi Rituali è il primo appuntamento italiano incentrato sui riti del fuoco, un vero concentrato di tradizioni, arte, storia e cultura, che, ne siamo certi, richiamerà ad Agnone, candidata a Capitale della Cultura 2026, centinaia di turisti. Una festa che sentiamo nostra per le radici pastorali legate al mondo della transumanza, e perché diventa occasione per la comunità del territorio altomolisano per mostrare al mondo i sapori, la bellezza artistica e culturale di una terra straordinaria.
Dopo il grande successo dello scorso anno, a partire dalle 17.00 del 2 dicembre 2023 sfileranno sul corso principale della cittadina, dove c’è il nostro negozio del Caseificio Di Nucci, i riti di 15 comuni provenienti da tutta Italia. Ai più noti rituali del fuoco del Molise, come la Faglia di Oratino, le ‘Ndocce di Civitanova del Sannio, la Farchia di Salcito, le Farchie di Montefalcone del Sannio, le ‘Ndocce di Pietrabbondante e la ‘Ndocciata di Agnone, alle quali si aggiungono anche le ‘Ndocce di Bagnoli del Trigno e di Belmonte del Sannio, le Farchie di Roccavivara e le Lauree di Mirabello Sannitico, quest’anno ci saranno rappresentanti di Abruzzo, Puglia e Toscana con le Farchie di Fara Filiorum Petri (CH), le Ntosse di Santo Stefano di Sante Marie (AQ), le Fracchie di San Marco in Lamis (FG), le Fiaccole di Abbadia San Salvatore (SI) e la Torciata di Pitigliano (GR). Scenografiche tradizioni che illumineranno di magia e di emozioni la serata agnonese. Occasione ideale, per visitare le meraviglie di Agnone ed approfittare del primo weekend di dicembre 2023 per immergersi nell’affascinante mondo del Museo di Arte Casearia e della Transumanza di Agnone del nostro Caseificio Di Nucci, partecipando ad una delle 4 tipologie di visite guidate, tra il laboratorio di produzione casearia, le affascinanti cantine di stagionatura del pluripremiato Caciocavallo di Agnone, con degustazione dei formaggi della tradizione molisana.
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SCOPRI I RITI DEL FUOCO
La FAGLIA di ORATINO: Un unico grande torcione stretto e lungo, fatto di canne alto 12 metri per il diametro di uno, viene trasportato a spalla da 40 persone dall’ingresso del paese fino alla Chiesa e incendiato al cospetto della folla, da sopra al campanile, con uno straccio imbevuto.
La ‘NDOCCIA di CIVITANOVA DEL SANNIO: le ‘ndocce sono costruite con tronchi di faggio di 2 metri e mezzo, spaccati per 1/3 all’estremità. Gli ‘ndocciatori disposti su 2 file, al suono della zampogna, le portano sulle spalle per giungere nella piazza del paese e creare un unico, grande, falò intorno al quale si riunisce tutta la popolazione festante.
La FARCHIA di SALCITO: Torce di canne secche che, una volta accese, vengono recate tradizionalmente, di porta in porta. Famigliari e amici, peregrinando, si alternano al sostegno della “vesazza”, una borsa di cotone grezzo o canapa composta da due ampie sacche collegate tra loro cosi che poteva essere calzata dagli antichi viandanti a spalla o a tracolla durante i trasferimenti per le normali attività contadine o lungo i tratturi durante la transumanza. Un giro itinerante, legato alla teoria del dono: dare un omaggio e ricevere e ricambiare l’anno successivo, un ciclo che non si interrompe mai.
Le FARCHIE di MONTEFALCONE DEL SANNIO: enormi torcioni ardenti, “Farchie”, intonando canti natalizi, accompagnati dal suono delle zampogne o delle fisarmoniche e gustando piatti tipici locali. Vengono assemblate con barrette di legno di diverse tipologie, lunghe circa 3 o 4 metri e legate con fili di ferro, per farne una forma tonda. Due grandi assi di legno vengono utilizzati per trasportarle orizzontalmente in una sfilata, che comincia con i bambini e le più piccole, fino alle più grandi. Il canto della farchia accompagna la sfilata di fuoco nel paese fino alla chiesa madre, dove si continua a cantare tutti insieme e si mangiano dolci e specialità tipiche.
Le ‘NDOCCE di PIETRABBONDANTE: sono grandì falò costruiti con legna e ginestre da ogni famiglia davanti la propria abitazione e nella piazza principale del paese. La Vigilia di Natale, al calare del sole, vengono accese contemporaneamente al suono delle campane, creando uno spettacolo di fuoco in tutta Pietrabbondante. Occasione per gli abitanti per scambiarsi gli auguri girando tra una ‘ndoccia e l’altra.
La ‘NDOCCIATA di AGNONE: “Grandi torce”, costruite in legno d’abete con una composizione a raggiera, portate accese sulle spalle dei “portatori” vestiti con antiche cappe della tradizione contadina. Prima le più piccole composte di 2 torce, poi 4, 6, 8, fino ad arrivare anche oltre 20 ‘ndocce infuocate. Durante il corteo i portatori si divertono in piroette e coreografie, tra lo stupore della folla.
Le ‘NDOCCE di BAGNOLI DEL TRIGNO: torcioni di fascine e ginestre secche che si accendono al calar della sera della Vigilia di Natale e che, secondo un’antica usanza, vengono spente simbolicamente con il vino nuovo spillato dalla botte.
Le ‘NDOCCE di BELMONTE DEL SANNIO: a forma conica, sono costruite con canne e rametti di ginepro sulla punta e vengono accese all’imbrunire della Vigilia di Natale davanti le case del paese. Si narra che, anticamente, venissero portate a spalla dai contadini delle contrade fino alla Chiesa di del SS. Salvatore per assistere alla Messa della mezzanotte.
Le LAUREE di MIRABELLO SANNITICO: fascine che smorzano il buio della notte con la loro luce in occasione delle feste patronali dedicate a San Giorgio. Il falò che illumina il borgo e le contrade è visibile anche da molto lontano, in un’atmosfera suggestiva e scenografica.
Le FARCHIE di ROCCAVIVARA: tradizionale falò della Vigilia di Natale e del 17 gennaio in onore di Sant’Antonio Abate. Pali di quercia vengono disposti in maniera circolare e tenuti assieme da cerchi di ferro: all’interno vengono inserite fascine e pezzi di legno per favorire la combustione.
Le FARCHIE di FARA FILIORUM PETRI (CH): fasci cilindrici di canne legati con rami di salice rosso che possono raggiungere i 10 metri di altezza tingendo di rosso la vigilia della festa di Sant’Antonio Abate. Nel pomeriggio del 16 gennaio ogni contrada del paese raggiunge con la propria farchia la piazza antistante la Chiesa di Sant’Antonio dove vengono innalzate e incendiate all’imbrunire.
Le ‘NTOSSE di SANTO STEFANO DI SANTE MARIE (AQ): al suono festoso delle campane nella notte della Vigilia di Natale, nella piazza della Chiesa principale del paese si innalzano verso il cielo le fiamme delle ‘Ntosse, fascine costruite con rami di quercia e fasci di ginestre secche.
Le FRACCHIE di SAN MARCO IN LAMIS (FG): enormi coni di legna composti di rami che annunciano la notte del Venerdì Santo. La tradizione vuole che le torce infuocate furono utilizzate per illuminare il cammino della Madonna alla ricerca del Figlio nei Sepolcri.
Le FIACCOLE di ABBADIA SAN SALVATORE (SI): cataste di legna piramidali alte fino a 7 metri costruite in ogni angolo del borgo. Le Fiaccole sono un’antichissima tradizione che lega passato e futuro e che si rinnova ogni anno la sera della Vigilia di Natale.
La TORCIATA di PITIGLIANO (GR): antico rito di origine ancestrale che celebra la fine dell’inverno e l’arrivo della primavera. Le Torce sono fasci di legna e canne e vengono incendiate la sera di San Giuseppe assieme a un fantoccio di paglia alto diversi metri che rappresenta l’inverno.
9 DICEMBRE LA GRANDE ‘NDOCCIATA DI AGNONE
Sabato 9 dicembre 2023 torna l’appuntamento più atteso dell’inverno: la ‘Ndocciata di Agnone, il rito del fuoco più grande del mondo che trova le sue origini negli antichi rituali propiziatori legati al solstizio di inverno. Nel buio della notte il cui silenzio è rotto dal suono delle campane della Chiesa di Sant’Antonio che preannunciano l’evento, centinaia di ‘ndocciatori avvolti nei pesanti mantelli dei pastori sfilano lungo il corso principale di Agnone portando sulle spalle torce infuocate, le ‘ndocce, in una danza veloce e ritmata tra lo stupore del pubblico presente. Un simbolismo evocato anche dal rito della transumanza, tradizione indissolubile del nostro territorio, in quanto i pastori erano soliti usare le ‘ndocce per illuminare il cammino delle greggi durante gli spostamenti.
I riti del fuoco del Molise e quelli delle altre regioni d’Italia sono molto simili: vengono celebrati solitamente la Vigilia di Natale, oppure in occasione della festa di San Giuseppe (equinozio d’estate) o di Sant’Antonio Abate. Con forme e legni differenti, le ‘Ndocce o ‘Ntosse (come quelle abruzzesi di Santo Stefano di Sante Marie) e le farchie sono costruite con tronchi oppure fascine di rami secchi e ginepri e incendiate dopo una processione che le vede confluire lungo le strade dei paesi per terminare nel piazzale della chiesa principale. Riti del folklore popolare accomunati tutti da grande devozione e impegno della cittadinanza che già da mesi prima dell’evento lavora incessantemente per la costruzione dei falò.
Ti aspettiamo ad Agnone per vivere emozioni ancestrali.