Il Museo di Arte Casearia e della Transumanza è l'esperienza visiva e tattile dell'immensa storia di una parte d'Italia. Aneddoti, sorprese, racconti che spiegano ancora meglio come un prodotto enogastronomico si trasforma in storia.
Il nostro è un patrimonio di tecnica e rituali che ci impegniamo a trasferire nella produzione casearia. Crediamo però che il valore della nostra tradizione non debba solo risedere nel gusto, ma soprattutto nella condivisione della nostra identità: ecco perché quotidianamente accogliamo appassionati e curiosi, aprendo loro le porte del Caseificio.
Un luogo di scambio di conoscenze, esperienze ed emozioni
Abbiamo affiancato al reparto di produzione il Museo di Arte Casearia e della Transumanza, un luogo di scambio di conoscenze, esperienze ed emozioni, la cui collezione è stata dichiarata dalla Soprintentenza per i beni culturali di Rilevante Interesse Culturale per la possibilità di ripercorrere attraverso di essa la storia del settore lattiero caseario regionale.Proponiamo ai visitatori un’esperienza multisensoriale attraverso la storia della nostra famiglia e del territorio alto molisano, grazie alla quale rivivere, come in un viaggio, la storia socio-economica dell’Italia meridionale, il mondo della transumanza, il percorso culturale e produttivo dell’artigianato caseario.
Sono proprio i titolari dell’azienda, Franco e Rosetta, con i loro figli a guidare personalmente i visitatori partendo dal laboratorio artigianale, dove scoprire tra le avvolgenti sensazioni olfattive e la magia delle mani che si muovono nelle atmosfere fumanti di vapore acqueo, come nascono il Caciocavallo di Agnone, le scamorze, la stracciata e i formaggi della tradizione molisana.
Le straordinarie opere storiche
Si entra poi nel cuore del Museo, dove la storia della zootecnia viene rivisitata attraverso le vicende dell’antica famiglia capracottese, trasferitasi ad Agnone nel secolo scorso. La straordinaria presenza di opere storiche (una copia del De Re Rustica di L. M. Colummella) e l’unico esemplare perfettamente conservato de La Ragion Pastorale di Stefano Di Stefano, stampato a Napoli nel 1731, costituiscono un telescopio per questo magnifico ed originale viaggio nella storia dell’Italia e della sua spina dorsale: l’Appennino.Gli strumenti antichi
Un’area del Museo di Arte Casearia e della Transumanza è dedicata agli strumenti antichi appartenuti ai massari e ai mastri casari della famiglia Di Nucci, alcuni tutt’ora utilizzati per la produzione dei formaggi artigianali del Caseificio. Utensili in rame, in legno, che raccontano di transumanze lungo le strade erbose dei tratturi. I cammini di uomini semplici che portavano le greggi lungo i percorsi un tempo tracciati dai Sanniti, il popolo italico che ha contribuito alla creazione dell’idea di Italia come nazione, le cui splendide opere si possono ammirare nelle aree archeologiche locali come quella di Pietrabbondante, e poi i Romani, gli Aragonesi, i Borboni e gli italiani.A sovrastare i visitatori, la suggestiva opera “Alberi e radici dell’Alto Molise” del pittore molisano Ugo Martino. Stampe e quadri arricchiscono le pareti della collezione museale, tra oggetti antichi e preziose testimonianze, fra artigianato caseario e tecniche moderne.
L’itinerario culmina nell’angolo degustazione, dove assaporare le diverse espressioni gastronomiche dell’arte casearia.