La Ricotta nell’affresco della Casa dei Vettii di Pompei

Regina della tavola di primavera e di Pasqua, la ricotta, oggi ingrediente della Pastiera, era amatissima nell’antichità e protagonista di uno degli storici affreschi del Parco Archeologico di Pompei. Una nuova opera per la rubrica “Di Arte e di Formaggi”, a cura di Antonia Di Nucci.

Soffice ricotta adagiata in fuscelle di giunco accompagnata da un mazzo di asparagi è raffigurata in un affresco custodito a Pompei, precisamente nella Casa dei Vettii, definita da Gabriel Zuchtriegel, Direttore del Parco Archeologico di Pompei  ‘la storia del mondo romano rinchiusa in una casa’. [1]

Così preziosa e ricca la location dell’affresco, da aver bisogno di più di 20 anni di restauro e di un’equipe d’eccezione per tornare ad essere fruibile dal grande pubblico solo qualche mese fa.

Proprietari della casa due ex schiavi, i liberti Aulus Vettius Conviva e Aulus Vettius Restitutus, che ebbero successo  nel commercio di prodotti agricoli, in modo particolare nell’esportazione del vino. Oltre a racconti mitologici, scene piuttosto esplicite e amorini  rappresentati in simpatici quadretti, sono quindi raffigurati due prodotti legati tradizionalmente alla primavera: ricotta ed asparagi.

Casa dei Vettii – Pompeii-Parco Archeologico

Il formaggio non formaggio per eccellenza pare fosse amatissimo nell’antichità e usato in numerosi elaborati gastronomici.

Ebbene si, perché la ricotta tecnicamente non è un formaggio, ma un derivato del latte e più precisamente del siero.

Il termine ‘ricotta’ deriva proprio dal latino recostus cioè letteralmente ‘cotto due volte- ricotto’. Il siero, privato della cagliata (fase solida del latte da cui si ottiene il formaggio), viene infatti cotto ad una temperatura compresa tra gli 80 e i 90 gradi per provocare la coagulazione delle siero proteine, albumina e globlulina, che si presentano come fiocchi delicati che, raccolti, vengono deposti a scolare in cestini forati.

(Se siete curiosi di scoprire come nascono ricotta e formaggio, vi invitiamo a visitare il nostro laboratorio di produzione)

Da quanto tempo l’uomo produce e consuma ricotta?

Ricotta – Caseificio Di Nucci

Probabilmente dalla preistoria: si hanno infatti testimonianze di colini usati nella sua preparazione dall’uomo preistorico, arrivando ai Sumeri, agli Egizi, ai Greci, ai Romani. Il successo di questo latticino continuò nel Medioevo e nel Rinascimento. Se originariamente in Italia veniva prodotta ed utilizzata in cucina principalmente a partire dalla primavera, oggi la sua diffusione e il suo consumo si sono destagionalizzati. Il motivo è semplice: il limitato apporto di grassi, la concentrazione di proteine del latte e la presenza di sali minerali ne fanno un cibo consigliato nella dieta di tutti. [2]

Al periodo rinascimentale  risale la creazione a Napoli del dolce tipico di Pasqua per eccellenza: la Pastiera.

Una suora infatti che viveva nel convento di San Gregorio Armeno realizzò per prima questo dolce che divenne poi un dono usuale che le monache facevano alle famiglie nobili della città almeno dal 1500.

C’è chi ha voluto individuare nel mito e in alcuni dolci rituali le origini di questa bontà così amata.

Ricotta, grano, uova, farina, zucchero, fiori d’arancio e spezie: secondo il mito questi sette ingredienti, simboli di prosperità e rappresentativi delle caratteristiche del golfo di Napoli, furono offerti dalla popolazione a Partenope per ringraziarla  in quanto era solita allietarli con la sua bellissima voce. La sirena, felice, accolse i sette doni e mescolandoli diede vita a questa meraviglia immancabile sulle tavole napoletane.

Pastiera con Ricotta

Ma, anche, l’uovo portato in processione dalle sacerdotesse di Cerere, il pane realizzato con il farro che caratterizzava le nozze romane, le focacce che i catecumeni in attesa del battesimo la notte di Pasqua ricevevano in dono durante il periodo costantiniano. [3]

Alla fine di questo excursus storico-artistico-gastronomico non ci resta che augurarvi buona Pasqua di rinascita!

Per i coloro che volessero curiosare tra le ricette in uso a Pompei, rimandiamo a questa bella iniziativa di Coldiretti nel link.

 

Antonia Di Nucci

 

[1] http://musei.beniculturali.it/notizie/notifiche/la-casa-dei-vettii-di-pompei-riapre-al-pubblico-dopo-20-anni

[2] https://www.ruminantia.it/ricotta-prezioso-latticino/

[3] https://www.lacucinaitaliana.it/news/in-primo-piano/pastiera-napoletana-storia/ 

Immagine di copertina
Ricotta Fresca e Asparagi, Pittura Parietale, Casa dei Vettii, I sec d.C., Pompei.
Credit: https://www.planetpompeii.com/

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