Scopri lo straordinario mondo dei Sanniti con Dedalo – Archeologia e Cultura, e poi partecipa ad una visita guidata al Caseificio Di Nucci di Agnone con degustazione di formaggi tipici molisani.
È una storia antica e ancora viva quella in cui siamo immersi. Le linee delle montagne, i boschi, i pascoli che disegnano il paesaggio naturale dell’Alto Molise e che danno origine ai nostri formaggi tradizionali sono come un libro aperto in cui riconoscere tracce della nostra identità. Vogliamo accompagnarti in un viaggio straordinario e multisensoriale in questa storia, nel cuore del Molise, una storia che risale alla civiltà della Transumanza, Patrimonio Culturale Immateriale UNESCO, e al mondo dei Sanniti, popolo indomito di pastori in una terra segnata dai Tratturi.
Segui il Tour & Tasting del Caseificio Di Nucci tra il Santuario Italico di Pietrabbondante e il Museo di Arte Casearia e della Transumanza di Agnone e vivi un viaggio speciale in Molise fra archeologia ed enogastronomia.
Vicino al paese di Pietrabbondante, arroccato su suggestive “morge” (tipiche rocce molisane), si trova il Santuario Italico, l’area archeologica sannita più importante della storia antica, centro religioso e politico del popolo Sannita. Il Tour & Tasting del Caseificio Di Nucci può cominciare da qui, calcando le orme lasciate dai Sanniti tra gli inizi del V sec. a. C. e la fine del II sec. d. C., in compagnia degli archeologi dell’associazione Dedalo – Archeologia e Cultura, protagonisti degli scavi con l’Istituto Nazionale di Archeologia e Storia dell’Arte e di attività esperienziali nel sito di Pietrabbondante, per poi continuare ad Agnone, a soli 20 minuti di auto dall’area archeologica, per scoprire il Museo di Arte Casearia e della Transumanza e concludere l’itinerario con una degustazione di formaggi Di Nucci, tra cui il tipico Caciocavallo di Agnone.
A Pietrabbondante ti immergerai in una dimensione unica, passeggiando fra i templi e lo splendido teatro in pietra, che dall’alto dei suoi mille metri di altitudine si affaccia sul panorama della Valle del Trigno, lasciando ammirare gran parte del Molise fino all’Abruzzo. Un teatro iconico, caratterizzato da sedili modanati realizzati nel II sec. a. C., luogo di spettacoli e antico “senato” della nazione sannita.
Scopriamolo insieme a Natalia Viscardi di Dedalo – Archeologia e Cultura, che ci svela i legami tra i Sanniti e il mondo della Transumanza.
Quanto è importante il Santuario Italico di Pietrabbondante e perché visitarlo?
Visitare il sito archeologico di Pietrabbondante rappresenta un’esperienza straordinaria di approccio alla conoscenza del Sannio antico. Posizionato a circa mille metri di altitudine a dominio della valle del Trigno, i suoi resti monumentali sono tuttora il fulcro di un paesaggio punteggiato di fortificazioni megalitiche, tratturi, luoghi di culto, insediamenti sparsi e necropoli che tratteggiano una storia millenaria.
Il Santuario costituiva il massimo centro religioso dello Stato sannitico, deputato alle adunanze politiche, alla pratica dei culti pubblici, all’amministrazione economica del territorio pentro.
Gli scavi archeologici, iniziati nell’Ottocento, ripresi a fasi alterne dalla metà del secolo scorso, e tuttora attivi, continuano a fornire una documentazione essenziale per indagare i vari aspetti della cultura sannitica, la lingua, le istituzioni, la religiosità, le forme artistiche. Allo stesso tempo aiutano a comprendere da un lato le relazioni tra mondo italico e latino, dall’altro le connessioni tra genti di lingua osca e i greci e gli etruschi di area campana.
Quali sono i legami tra i Sanniti e la Transumanza?
Il territorio popolato dai Sanniti Pentri, per lo più impervio e montuoso, e il rigido clima invernale furono condizioni fondanti di un’economia basata sull’allevamento transumante, per lo più ovino ma anche bovino ed equino. Spostamenti stagionali di greggi su brevi distanze, dai monti ai fondivalle, sono documentati in Molise a partire dall’età del Bronzo. Alcune delle cinte fortificate che costellano le alture potevano servire al ricovero del bestiame in casi di emergenza o durante il pascolo estivo. La Tavola Osca (rinvenuta tra Agnone e Capracotta e conservata al British Museum di Londra, testimonianza della lingua italica nel Sannio), fa luce sulla funzione amministrativa ricoperta dai santuari sannitici in relazione allo sfruttamento delle terre di proprietà dello Stato: nel centro religioso di Fonte del Romito, tra Agnone e Capracotta, si riscuotevano le decime dovute dai pastori che usavano i pascoli estivi. Tra la primavera e l’estate doveva svolgersi nell’area un’intensa attività caesaria. Riferisce Varrone (Marco Terenzio Varrone, letterato romano) che il latte munto si faceva coagulare con caglio estratto da animali lattanti oppure con latte di fico o aceto. Quindi si cospargeva il prodotto con sale per ottenere formaggi freschi o stagionati.
L’abitato di Saepinum già nel II sec. a.C. era organizzato con aree dedicate alla sosta delle greggi lungo il tratturo per l’Apulia, allo scambio e alla trasformazione dei prodotti della pastorizia.
Sempre Varrone ci illustra i molteplici aspetti della vita pastorale: le forme di nomadismo adottate in relazione alla transumanza, la tosatura per produrre tessuti, la trasformazione del latte, la concia delle pelli, le produzioni artigianali, gli scambi commerciali… Chiarendo quanto la “scientia pecuaria” (scienza del bestiame) fosse radicata nella cultura italica.
Il Tratturo passa nell’area archeologica?
In linea d’aria il tratturo Celano-Foggia dista circa un paio di chilometri dal Santuario. Nei pressi di Pietrabbondante se ne riconosce chiaramente un tratto in località Arco, dove un’ampia fascia di terreno è tuttora lasciata a prato. La percorrenza, rivitalizzata alla metà del XV secolo da Alfonso I d’Aragona, fu sfruttata sino alla Seconda Guerra Mondiale per la grande transumanza dall’Appennino centrale al Tavoliere. Si può ipotizzare che ricalchi almeno in parte tracciati già in uso in epoca sannitica o addirittura più antichi, confluiti nella rete dei lunghi percorsi armentizi organizzata da Roma nel II secolo a.C.
Di fronte ai principali edifici del Santuario passa una mulattiera che ripercorre l’antica via di comunicazione tra il bacino del Sangro a nord e quello del Trigno a sud. Con andamento simile all’odierna viabilità superava la sella naturale alle pendici nord-est del monte Saraceno, attraversava l’area sacra e si dirigeva verso valle.
Come archeologi vi siete occupati di scavi e ricerche nel Santuario Italico, quali le nuove scoperte?
Grazie alle donazioni di privati cittadini negli ultimi anni l’Istituto Nazionale di Archeologia e Storia dell’Arte con cui collaboriamo ha potuto dare seguito alle indagini specialmente presso il Santuario orientale, a valle del sito archeologico visitabile. Fulcro dell’area era l’Aerarium, costruito per ripristinare le attività amministrative e le funzioni religiose interrotte dal devastante passaggio delle truppe annibaliche, nel corso della seconda guerra punica. Il tempio era forse destinato al culto di Venere Ericina ma serviva anche alla riscossione di denaro e alla custodia dei tesori dello Stato sannitico. Nelle sue vicinanze sono stati identificati un’officina metallurgica, un tempietto, un sacello e due edifici usati come depositi delle offerte votive e delle dediche del tempio. Lo scavo di un piccolo ambiente ha restituito circa 400 monete e 70 lucerne, una base di statua e un altare distrutto intenzionalmente. Testimonianze preziose di un rito praticato agli inizi del V secolo d.C. per sancire la definitiva chiusura del culto pagano, in osservanza delle disposizioni di Teodosio a favore del cristianesimo.
Quali le attività di Dedalo per l’estate 2022 e durante l’anno?
L’Associazione di promozione sociale Dedalo – archeologia e cultura promuove la conoscenza del patrimonio storico, archeologico e paesaggistico del Sannio antico attraverso proposte culturali ed educative rivolte agli adulti, ai ragazzi e ai bambini.
Progettiamo e organizziamo eventi espositivi, laboratori didattici e passeggiate archeologiche anche in collaborazione con enti pubblici, privati e scuole.
Per aggiornamenti sulle attività in programma o per informazioni su come collaborare o organizzare un’attività, si può seguire la pagina Facebook @dedalo.aps o contattare Dedalo all’indirizzo: aps.dedalo@gmail.com
Per organizzare il tuo tour al Caseificio Di Nucci di Agnone – visita nel laboratorio di produzione dei formaggi, visita alle cantine di stagionatura del Caciocavallo di Agnone e nel Museo di Arte Casearia e della Transumanza con degustazione di formaggi tipici molisani – contattaci al numero: 3890652328 o scrivici a info@caseificiodinucci.it
Per visitare l’area archeologica di Pietrabbondante
Mail: drm-mol@beniculturali.it
Tel: +39 0865 76129
Orari e costi:
Dal mercoledì alla domenica, dalle 10:15 alle 17:15. Lunedì e martedì chiuso.
4 € intero | 2 € ridotto
Per scaricare gratuitamente la GUIDA del sito archeologico pubblicata dalla Direzione regionale Musei Molise: https://www.musei.molise.beniculturali.it/…/5_Santuario…
Per un aggiornamento sulle attività di scavo e le ultime scoperte consulta il sito dell’Istituto Nazionale di Archeologia e Storia dell’Arte: https://www.inasaroma.org/pietrabbondante/