Raccontiamo le visite in Caseificio Di Nucci, un’occasione di incontro e condivisione della storia, dalla transumanza a oggi
Visite in Caseificio. Produrre formaggi non è solo un lavoro. Ogni giorno, a partire dai momenti di raccolta del latte alle prime luci dell’alba fino ad arrivare alla tavola di una famiglia che si ritrova per pranzo o di una coppia a cena in un ristorante per festeggiare un momento speciale, dalla condivisione dei sapori nascono nuovi incontri. Si incrociano le storie dell’allevatore, che cura e custodisce i suoi animali come un bene prezioso, di chi plasma con passione e con il latte una forma di Stracciata e di Caciocavallo rendendoli pezzi unici, di chi in negozio chiede un assaggio, di quanti spinti dalla curiosità arrivano in Caseificio, con molte domande e tanta voglia di sapere. Nell’assaporare una fetta di formaggio, si condividono sguardi, sensazioni, si va alla ricerca del particolare. Con l’assaggio di un buon formaggio si diventa amici, si incontrano persone speciali.
In questi mesi ne abbiamo incontrate tante di persone speciali. Ed è questo uno degli aspetti più belli del lavorare per un Caseificio di famiglia come il nostro. Il valore artigianale, da pezzo unico, che diamo alla nascita di una nuova Manteca o di una Scamorza, rispecchia il valore dell’incontro con chi può apprezzarne l’origine, il gusto, la storia, la condivisione. Come in una famiglia.
Adoriamo ricevere visitatori curiosi nel nostro Caseificio ed accompagnarli in un viaggio esperienziale nell’arte casearia. Così, ricordiamo con affetto l’incontro di quest’estate con l’ambasciatrice del Mozambico Maria Manuela Dos Santos Lucas, che con l’architetto Emanuela Bonavolta di Agnone, volontaria in Africa, ha fatto visita alla nostra città e al nostro laboratorio caseario. Con lei una giovane apprendista che con la Fondazione O Viveiro Onlus è stata con noi per imparare alcune tecniche per fare il formaggio. Un’esperienza meravigliosa, occasione di scambio tra culture diverse.
Tra gli incontri speciali non possiamo non raccontare quello con Lucia Di Nucci. Abbiamo lo stesso cognome, ma non avevamo avuto ancora l’onore di conoscerci. Un giorno, l’abbiamo vista arrivare nel nostro Caseificio con un grande sorriso e con tanto entusiasmo. È la nipote di Enrico Di Nucci, l’uomo in giacca e cravatta che con lo zio Luigi è protagonista della foto del 1924, che è l’anima dell’identità del nostro brand. La fotografia rappresenta un momento del primo corso per casari a Capracotta, segno del cambio di un’epoca, della nascita di una nuova professionalità. Abbracciare Lucia è stato come abbracciare un po’ una parte della nostra storia.
E se parliamo di famiglia, è stato davvero trascinante accogliere nel nostro museo di arte casearia la reunion di famiglia dei discendenti dei coniugi Farinacci – Ricciardi, vissuti a Gildone (Campobasso) tra il 1850 e il 1900, arrivati in Molise dagli Stati Uniti, il Canada, l’Inghilterra e l’Argentina. In 70, grazie all’idea della famiglia Nardolillo, sono giunti ad Agnone, per conoscere da vicino il mondo dei formaggi dell’Alto Molise. Per loro l’emozione di riscoprire le radici e le origini della propria terra. Per noi l’onore di condividere con questa grande famiglia i sapori che fanno l’identità del nostro territorio.
In camice e cappello bianco da esploratore del mondo caseario anche Raffaele Iannucci, direttore di PleinAir, rivista punto di riferimento per chi predilige il turismo in libertà, in un rapporto più stretto con i luoghi e con la natura. Tanti viaggiatori in camper ogni anno arrivano ad Agnone. Attenti ricercatori dei sapori più tradizionali e delle peculiarità più originali di ogni posto in cui decidono di fermarsi, da noi sono sempre i benvenuti.
E se è ideale raggiungere l’Alto Molise in camper, attraversandone i paesaggi naturali, una bella idea è il viaggio su due ruote. Non solo in bicicletta nelle giornate di sole, ma per esempio in Vespa, come hanno fatto i nostri amici del Vespa Club Thermularum, che ci hanno scelto per il loro raduno.
E poi come non ricordare i tanti visitatori appassionati, come Piergiuseppe da Parma e Fabio da Milano che fa il ristoratore. O Filippo che da Asiago, incuriosito dal nostro Caseificio scoperto sul programma della manifestazione Made in Malga, evento nazionale sui migliori formaggi di montagna a cui abbiamo partecipato dall’8 all11 settembre, ha anticipato il nostro viaggio in terra veneta ed è venuto a salutarci ad Agnone.
Di storie e di sguardi ne abbiamo incrociati tanti. Anche a Torino, in occasione di Terra Madre Salone del Gusto, il più grande evento internazionale di Slow Food dedicato alla cultura del cibo (dal 22 al 26 settembre 2016). Ed è questa una delle gioie del nostro lavoro: cogliere l’emozione di un molisano che riconosce i sapori della sua terra e ne rivive i ricordi in un assaggio di formaggio. Leggere negli occhi di una persona straniera l’entusiasmo per la scoperta di un nuovo gusto. Confrontarsi con produttori di formaggi a latte crudo e di tante prelibatezze artigianali e scoprire la meraviglia di ogni più vicino o lontano territorio. Scoprirsi ancora una volta emozionati ed orgogliosi nel rappresentare il Molise tra regioni e Paesi di tutto il pianeta. E farlo assaggiare oltre ogni confine, il nostro Molise. Per renderlo più riconoscibile e per mescolarci ancora tra le storie di tante persone e di tanti incontri, che nascono dal formaggio.
“Guardate le stelle e non i vostri piedi. Provate a dare un senso a ciò che vedete, e chiedervi perché l’universo esiste. Siate curiosi”.
(Stephen Hawking)